quando il sogno sopravanza la realtà e si rifiuta di essere deposto lì da dove usualmente si cerca tenacemente di afferrarlo, mentre insiste e resiste nella fuggevole battaglia, scorrendo filo dopo filo nell’oblio dal quale è stato generato e si impone ad ogni ulteriore immagine che la mente possa produrre
se si potesse, allora, di concerto a questa resistenza, abbandonarsi ad esso, sospendere l’avanzata incessante del tempo
da quel punto preciso, sospeso o a ritroso, in estatica contemplazione, il sopraggiungere di indomite maree, guizzi di pesci emergere da quel fondo
rendere fisse estetiche visioni
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